Biografia Salvatore Fiume

BIOGRAFIA

SALVATORE FIUME (1915-1997)

Nato a Comiso, in Sicilia, il 23 ottobre 1915, Salvatore Fiume è stato un pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo del Novecento italiano di fama internazionale.
A sedici anni vince una borsa di studio per il Regio Istituto d’Arte del Libro di Urbino, dove apprende le tecniche della stampa: la litografia, la serigrafia, l’acquaforte e la xilografia.

Nel 1936, terminati gli studi, si reca a Milano dove stringe amicizia con artisti e intellettuali come Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati e Raffaele Carrieri.

Nel 1938 si trasferisce a Ivrea e diventa art director di Tecnica e Organizzazione, la rivista dell’Olivetti cui collaboravano intellettuali di prestigio come Franco Fortini.

Nel 1946 lascia l’Olivetti e si stabilisce a Canzo, vicino a Como, dove adatta a studio d’arte una filanda dell’Ottocento, che diventerà la sua residenza definitiva.

Il 1949 è l’anno della prima mostra ufficiale alla Galleria Borromini di Milano. Le sue Isole di Statue e Città di Statue suscitano l’interesse della critica: una viene acquistata dal direttore del Museo d’Arte Moderna di New York, Alfred H. Barr Jr e un’altra diventa parte della prestigiosa collezione Jucker di Milano.

Nel 1950 Alberto Savinio lo introduce alla Biennale di Venezia, dove presenta il trittico Isola di Statue, ora esposto ai Musei Vaticani, che gli vale la copertina della rivista americana Life.

Al 1952 risale la sua prima esperienza da scenografo, sempre grazie a Savinio che lo introduce al Teatro alla Scala di Milano. Fiume realizza i bozzetti per le scene e i costumi di numerose opere: La Vida Breve di Manuel de Falla e Le Creature di Prometeo di Beethoven, Medea di Cherubini (1953), con Maria Callas nel ruolo di Medea e Leonard Bernstein direttore; Norma (1956) e Nabucco (1958) di Giuseppe Verdi. Collabora anche con il Covent Garden di Londra (Aida, 1957), il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro dell’Opera di Montecarlo.

Sempre nel 1952 l’architetto Gio Ponti gli commissiona un enorme dipinto di 48×3 metri per le pareti del salone di prima classe del transatlantico Andrea Doria, che affonderà nel 1956 al largo dell’isola di Nantucket, nel Massachusetts. Nel grande dipinto Fiume aveva raffigurato una immaginaria città italiana ricca di capolavori d’arte, un omaggio ai grandi artisti italiani nel corso dei secoli.

Nel 1953 le riviste Life e Time gli commissionano, per le proprie sale di rappresentanza a New York, una serie di opere raffiguranti una storia immaginaria di Manhattan e della Baia di New York, che Fiume reinventa come isole di statue.

Tra il 1949 e il 1952, su invito dell’industriale Bruno Buitoni Sr, Fiume completa un ciclo di dieci grandi dipinti sul tema “Le avventure, le sventure e le glorie dell’antica Perugia”, nei quali è evidente la lezione di maestri del Quattrocento italiano, come Piero della Francesca e Paolo Uccello. I dipinti, donati dalla famiglia Buitoni alla Regione Umbria nel 1998, sono esposti nella Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia.

Nel 1967 compie il suo primo viaggio in Giappone e, nello stesso anno, realizza un grande mosaico per la Basilica dell’Annunciazione di Nazareth.

Nel 1973, accompagnato dall’amico fotografo Walter Mori, si reca nella Valle di Babile in Etiopia, dove dipinge le sue isole su un massiccio roccioso, utilizzando vernici marine.

Per la grande antologica del 1974 al Palazzo Reale di Milano, realizza un modello a grandezza naturale di una sezione delle rocce dipinte in Etiopia, occupando quasi interamente l’enorme Sala delle Cariatidi. Nell’occasione presenta per la prima volta la Gioconda Africana, ora custodita nei Musei Vaticani. 


Nel 1975 la cittadina calabrese di Fiumefreddo Bruzio accoglie con entusiasmo la sua proposta di rilanciare gratuitamente il centro storico con alcune sue opere. Così dipinge alcune pareti interne ed esterne dell’antico castello semi diroccato e la cupola della Cappella di San Rocco. Quindi, negli anni ’90, dona al paese due sculture di bronzo che campeggiano nelle due piazze principali.


Nel 1985 tiene una grande mostra a Castel Sant’Angelo a Roma.


Del 1987 è l’esposizione De Architectura Pingendi allo Sporting d’Hiver di Montecarlo, inaugurata dal Principe Ranieri di Monaco.

Nel 1991 espone i suoi progetti architettonici alla Mostra Internazionale di Architettura di Milano, al Palazzo della Triennale e nel 1992 espone i suoi dipinti a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma.


Nel 1993 visita i luoghi di Gauguin in Polinesia e, in omaggio al grande maestro francese, dona un dipinto al Museo Gauguin di Tahiti.


Solo nel 1994 Fiume debutta ufficialmente come scultore, con una mostra alla Galleria Artesanterasmo di Milano. La sua produzione comprende alcune opere di grandi dimensioni, come la statua di bronzo al Parlamento Europeo di Strasburgo, le sculture degli ospedali San Raffaele di Milano e di Roma e il gruppo bronzeo per la Fontana del Vino a Marsala.

Nel 1995 il Centro Allende di La Spezia ospita una mostra all’aperto delle sue sculture. Il Museo del Parco di Portofino ospita due suoi bronzi. 
Oltre al romanzo Viva Gioconda! (Bianchi-Giovini, Milano 1943), negli anni Fiume pubblica numerosi racconti, nove commedie, una tragedia e due raccolte di poesie. Il suo libro Pagine Libere, del 1994, è una raccolta di pensieri e riflessioni sulla vita e sull’arte.

Nel 1998 l’Università di Palermo gli conferisce la laurea ad honorem in Lettere Moderne. Sue opere si trovano in alcuni dei più importanti musei del mondo, come i Musei Vaticani, il Museo Ermitage di San Pietroburgo, il MoMA di New York, il Museo Puškin di Mosca e la Galleria d’Arte Moderna di Milano. 
Salvatore Fiume muore a Milano il 3 giugno 1997.
L’attività espositiva dopo la sua scomparsa è intensa fin da subito, con la prima antologica presso il Castello Malatestiano di Montefiore Conca (Rimini) e la mostra Le alleanze pittoriche alla Galleria Artesanterasmo di Milano, con dipinti eseguiti a quattro mani con otto artisti più giovani, tra cui Franz Borghese e la figlia Laura Fiume. Seguono un’antologica a Palazzo Bentivoglio di Gualtieri, in Emilia (1998) e Il corpo e l’anima presso Artesanterasmo di Milano (1999).

Nel giugno 2001 il Comune di Canzo, dove ha vissuto fino all’ultimo, gli dedica una mostra di pittura, scultura e scenografia dal titolo Miti Ipotesi Metafore.

Nel 2002 viene presentato il primo volume del Catalogo Generale delle Opere alla Galleria Artesanterasmo di Milano, che in seguito ha pubblicato anche il secondo volume.


Nel 2004 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma si tiene l’esposizione Fiume metafisico e, per il decennale della sua scomparsa, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo organizza una grande retrospettiva con 207 opere. Sempre nel 2007 l’Auditorium-Parco della Musica di Roma ospita Mito e classicità alle soglie della metafisica.

Tra dicembre 2010 e febbraio 2011 lo Spazio Oberdan di Milano presenta Salvatore Fiume: un anticonformista del Novecento, con un centinaio tra dipinti, disegni e sculture.

Nel 2012 la Regione Lombardia ospita Le identità di Salvatore Fiume presso il Pirellone di Milano, nel 2015 la Scala di Milano ospita Fiume – Scenografo alla Scala e il Serrone della Villa Reale di Monza L’Italia dei miti nel 2016. Ai Musei Vaticani si organizza invece La Memoria del Sacro. Salvatore Fiume in Vaticano (dicembre 2015-marzo 2016).
Quindi, per il ventennale della scomparsa la Casa del Mantegna di Mantova presenta la suggestiva mostra Fiume a venti anni dalla scomparsa (ottobre 2017-febbraio 2018).

 

500-Catalogo-generale-opere-Salvatore-Fiume

Catalogo generale, insieme a dipinti, disegni e sculture, sono sempre disponibili in galleria
Per le autentiche scrivere a info@artesanterasmo.it

 

SALVATORE FIUME
BIOGRAFIA
OPERE
FIUME NEL MONDO
FIUME A PALAZZO LOMBARDIA